La chiesa del Buon Pastore ha conosciuto una lunga gestazione. Non è sorta durante l’espansione edilizia del secondo Novecento, ma sulla fine dello stesso secolo, benchè l’attenzione pastorale della vicaria verso la zona della “Curva del Lungomare” fosse viva già dagli anni Settanta. Infatti dal1979 d’estate si celebrava in un’area concessa a fianco di un ristorante della zona, poi in una Sala sopraelevata in Via Vespucci, in area soggetta a continua espansione abitativa, data la vocazione turistica del luogo. Quindi, durante la Cura pastorale di d.Mario Pinton si comincia a Celebrare in una chiesa-tenda vicino al Lungomare in Via Pegaso, mentre si creavano le premesse per la costruzione della nuova chiesa (richiesta di concessione di un’area demaniale fabbricabile, progetto, etc.) a vantaggio di una popolazione che ormai stava per raggiungere i cinquemila abitanti. L’ampia zona era stata smembrata, limitando in parte la giurisdizione della parrocchia dello Spirito Santo e in parte quella della Madonna della Navicella.
La parrocchia fu costituita ufficialmente l’8 gennaio 1980 dal vescovo Corrà con l’insediamento del primo parroco d. Sergio Bergamo al 27 dello stesso mese. Il 3 gennaio 1996 fu posta dal Vescovo Magarotto la prima pietra, che era stata benedetta in ‘Sala Nervi’ da papa Giovanni Paolo ll.
Durante l’anno Santo 2000, precisamente il 23 dicembre, il vescovo Daniel diede la benedizione inaugurale alla nuova Chiesa in Via Marco Polo, consacrandone l’altare. La consacrazione dell’edificio avvenne il 21 ottobre 2012 per mano del vescovo Tessarollo. Grazie a qualche lascito testamentario,
unitamente alla Chiesa erano sorti anche il Centro parrocchiale e il Centro di accoglienza, capace quest’ultimo di dare assistenza temporanea a una ventina di senzatetto. Un ricordo di esultanza giubilare per la realizzazione del grande complesso è segnato sulla soglia del tempio – a pavimento, in un ovato di cm 184 di diametro – che recita IUBILAEUM A(NNO) D(OMINI) MM: giubileo dell’anno del Signore 2000: è anche l’anno della chiesa lungo bramata.
La chiesa, progettata dallo Studio Facchini-Bandiera di Treviso, si presenta Con una struttura rettangolare in calcestruzzo che ne vela la facciata, si fregia di un rosone centrale e dà la sensazione di aprirsi in due ali laterali a traforo: in alto – al centro – la croce. Il portale e preceduto da tettoia ricurva che si sporge in avanti, retta da due colonne in cemento armato con una copertura a botte rivestita di rame. All’interno e a disposizione dei fedeli un’ampia aula, luminosa, a unico piano, con l’aggiunta di un soppalco a nord. Il tetto presenta travature di legno dipinte di bianco, che riverberano la luce con effetti di chiaroscuro. Anche la pavimentazione e lastricata in marmo bianco. Le pareti sono rivestite per i primi cinque metri dal basso in legno chiaro, poi dipinte di bianco. L’altare risalta in un presbiterio rialzato da tre gradini, sovrastato da un grande dipinto. Il battistero è a destra, prossimo alla sacrestia che si allunga nel retro-coro. A nord della Chiesa si sviluppano il Centro parrocchiale e il Centro di accoglienza, che confinano con la casa parrocchiale. Nell’insieme, un complesso architettonico notevole e funzionale alle esigenze della modernità.
La cura pastorale vi e stata espletata in successione dai sacerdoti d. Sergio Bergamo (1979-92), d.Mario Pinton (1992-2010), d. Antonio Chiereghin (2010- ) ora coadiuvato da d. Livio Ballarin e d. Matteo Scarpa.
Le opere artistiche presenti nel sacro tempio sono espressioni moderne. Va ricordata soprattutto la grande tela a olio che domina l’abside (cm 250 X 520 h).
Il fiorentino Amedeo Lanci vi ha dipinto nel 2000 la figura del Buon Pastore della Chiesa nelle due dimensioni: Celeste e storica. Nella parte superiore domina Cristo pastore, che aleggia sulla comunità cristiana. Nella zona inferiore la barca di Pietro scivola traghettando sul flusso della storia alcuni pastori – scelti non a caso – che esprimono l’ansia pastorale di Cristo: (da dx.) il papa del duemila Giovanni Paolo Il, il venerabile padre Calcagno dell’Oratorio filippino di Chioggia, il Vescovo di Chioggia Angelo Daniel, la canossiana S. Bakita, il parroco pro tempore d. Mario Pinton e i santi Patroni Felice e Fortunato. L’aula è vegliata dalle statue lignee di padre Pio da Pietrelcina e de11’Immacolata.
Alla parete destra pende anche il dipinto a olio di Luciano Scarpante Il Buon Pastore in tunica rossa. Ambone, tabernacolo, altare e battistero – in marmo istoriato da Vetro colorato a mosaico – sono opera di Franca Dalcomune. La Sala di conferenze conserva una grande icona bizantineggiante in finto mosaico, con il Buon Pastore, dipinto dal talento di Luigi Tomaz per il Seminario vescovile nel lontano 1962 e dal Seminario ceduto alla parrocchia a fine anni Novanta. Quella del Buon Pastore risulta una chiesa adatta a una realtà pastorale giovane e vivace.
Tratto dal libro “Chiese del Novecento e loro Pastori” di don Giuliano Marangon